LA PATATA E IL BROCCOLO
“Ti dispiace se parliamo e facciamo finta di conoscerci?”
Era una ragazza decisamente carina, erano le 10:00 la sera
ed eravamo in una stazione della metropolitana di Milano.
“C’è un tizio strano che mi segue e ho un po’ paura”.
All’epoca avevo 28 anni, capelli corti, barba fatta e andavo
a lavoro in giacca e cravatta per cui potevo sembrare una persona affidabile,
mi succedesse oggi la ragazza andrebbe dal tipo strano dicendogli che le faccio
paura. Comunque fosse.
“Sì certo nessun problema figurati”
Iniziammo a parlare del più e del meno, oltre a essere
carina era anche simpatica.
“Ma sei toscano? Adoro il dialetto toscano”.
“Non esiste il dialetto toscano rincoglionita. In toscana
parliamo tutti in maniera diversa. Confondere un grossetano con un fiorentino è
un’offesa e farlo con un pisano e un livornese può far volare le coltellate”
esclamai sferrandole una violenta testata sul naso. Ovviamente tutta questa
parte si svolse nella mia mente, nella realtà finsi un sorriso e mi limitai ad
una risposta del tipo:
“ahaha mi fa piacere. Se vuoi ti dico qualche frase tipica
del mio dialetto”.
Salimmo sul treno e l’accompagnai fin dove potevo. Me lo
avesse chiesto l’avrei accompagnata fino all’ultima fermata della linea verde,
ed eravamo sulla rossa. Ci salutammo senza scambiarci i numeri di telefono con
lei che mi diceva:
“Dai speriamo di rivederci presto”.
“Speriamo”.
Stavo dormendo in metropolitana, il mio corpo intuiva dalle
frenate in quale stazione eravamo. Ormai conoscevo tutte le fermate della
metro, in particolare tutte quelle tra “Milano fiera” e “Bisceglie”. In effetti
erano l’unica cosa che conoscevo di Milano oltre a l’appartamento dove dormivo
e gli uffici dove lavoravo.
Mi girai e vidi che la ragazza seduta accanto a me stava
leggendo un libro che avevo letto.
“Ah, forte l’ho letto”.
“Davvero? E che te ne pare” mi chiese.
La guardai negli occhi. Valutare le ragazze per il loro
aspetto fisico è una cosa vergognosa e sbagliata ma lei era davvero una delle
ragazze più brutte che avessi mai visto. Fortunatamente ad un aspetto non
particolarmente gradevole si sposava un carattere noioso e pesante. Mi attaccò
un bottone infinito su una serie di argomenti inutili e noiosi. Chi mi conosce
sa che è quasi impossibile essere più chiacchierone e noioso di me. Beh lei ci
riusciva.
“Ah ma sei toscano? Adoro il dialetto toscano”
“Il dialetto toscano non esiste. Parliamo tutti
differentemente e paragonarci è offensivo”.
Mi alzai ed uscii dalla metropolitana anche se non era la
mia stazione con lei che mi diceva:
“Dai speriamo di rivederci” ed io che mi sfregavo
potentemente i coglioni.
A questo punto, secondo voi, quale è la ragazza che ho
rincontrato almeno 5 volte su quel maledettissimo vagone della metropolitana
nell’anno in cui ho vissuto a Milano?
Esatto!
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